Un bellissimo film di Ermanno Olmi.
Ne parlano siti specializzati e blog.
Averlo visto insieme, in compagnia, aver scambiato le sensazioni, aver messo in comunicazione quello che il film ha suscitato con le nostre storie, con gli universi interiori costruiti durante il percorso, con i propri sofismi ed egoismi, mi ha mosso molte riflessioni e un bisogno di ricerca, di trovare delle spiegazioni, di non farmi scivolare addosso il messaggio che il film vuole trasmettere.
L’unica spiegazione che ho trovato data da Olmi è questa rilasciata al Tg2, con il buon vecchio Mollicone che la commenta:
Ma l’intento del regista non è sempre la sola cosa da comprendere e, forse, nemmeno la più importante. Poi c’è quella di Raz Degan…
Gliel’avrà scritta la Barale?
I libri sono importantissimi, sono il miglior modo che l’Uomo ha trovato per trasmettere i saperi senza farli dipendere dalla presenza fisica (certi antropologi descrivono la magia associata a questo fenomeno dalle popolazioni non alfabetizzate: il messaggio di un uomo arriva a un altro senza che i due si siano incontrati) ma solo quando servono all’uomo e non diventano la priorità, lo scudo dietro cui difedersi e attraverso cui evitare di incontrare gli altri.
Questo mi è rimasto.
Ma forse, ti colpisce e ti rimane solo quello che sapevi già.