Arriva una nuova stagione delle piogge e, nemmeno fossimo nel Sud-Est Asiatico, arrivano gli allagamenti, i disagi, i dispersi e , purtroppo i morti.
Continuiamo a fare i soliti errori, ad attendere il disastro per correre ai ripari, per “stanziare” i milioni per riparare quello che è stato distrutto e ormai è irreparabilmente perduto. Per “mettere in sicurezza il territorio”. Ma poi, appena torna la bella stagione, ci dimentichiamo immancabilmente che torneranno le piogge e ci saranno nuovi disastri.
La polemica politica mi interessa fino a un certo punto: sarebbero troppe le cose da dire.
Purtroppo mi viene da pensare che non sia solo un problema di eventi atmosferici straordinari, di cattivi amministratori, di politici e tecnici poco capaci di prevedere i disastri.
Siamo tutti così, nelle nostre vicende quotidiane: siamo abituati a turarci il naso, a procrastinare quello che non ci obbliga a provvedere immediatamente, a lasciare che le cose vadano avanti, inerti, senza senso.
Per questo non ci dobbiamo meravigliare né arrabbiare con i responsabili in prima persona: lo siamo tutti, a partire dalle nostre vite.
A me viene da pensare questo.
(Nella foto un’immagine del fiume Era questa mattina a Pontedera. Fortunatamente sotto controllo, dopo aver fatto i danni del 1966…)
concordo pienamente.oserei dire che forse la prevenzione dovrebbe essere fatta da persone diciamo devote alle proprie responsabilita’ e non mangiasoldi a tradimento….organizzare un tavolo di prevenzione come fanno per esempio in Inghilterra,dovrebbe essere pane quotidiano in una terra,l’Italia,che ha nel suo suolo e nelle sue caratteristiche,possibili eventi drammatici prevedibili in parte.ciao.
Grazie per la risposta. Gli eventi atmosferici (che non hanno niente a che vedere con uragani come Sandy) siano sempre qualcosa che ci lascia impreparati… Come se fossero qualcosa di strano!